“La questione politica fondamentale oggi è il rapporto tra centro e periferia, tra centralizzazione, verticalizzazione, “sequestro” dei poteri da un lato e decentramento della decisione dall’altro. La forma politica e istituzionale del rapporto tra centro e periferia è lo Stato. Quindi, la questione politica oggi è la fine della forma-stato come si è data nel Novecento. Qualunque teoria, qualunque pratica di lotta, qualunque costruzione di una alternativa nella vita produttiva e sociale – non può che passare attraverso la porta stretta del potere politico sui territori.”

1.
I gloriosi trent’anni europei – quel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino alla fine degli anni Settanta – sono stati una parentesi felice nel duro ciclo secolare del capitalismo. Una parentesi lunga nel secolo breve. La ricostruzione – dopo la distruzione profonda della guerra – degli apparati produttivi, di quartieri e città, delle scuole, di porti e linee ferroviarie, gli investimenti massicci nell’industria, la modernizzazione dell’agricoltura, gli stanziamenti per le aree depresse, le invenzioni nella meccanica e nella chimica, una maggiore facilità di accesso al credito, il carattere massivo e di massa che assumevano la produzione e il consumo, la formazione diffusa, la sanità pubblica, la mobilità sociale verso l’alto, una maggiore distribuzione di ricchezza, una fiscalità progressiva, e mille altri fenomeni minuti e profondi, nei costumi, nelle abitudini, nell’idea stessa di vita quotidiana e di futuro possibile, nei linguaggi espressivi della cultura – tutto…
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