La morte di Bobby Sands nel 1981 ha rappresentato per molte persone un evento di quelli che ti segnano, ti cambiano se non proprio la vita almeno la percezione della stessa (oltre che della Storia, della politica…).
Per chi scrive le cose andarono altrimenti. Dopo una militanza iniziata nel ’68 ritenevo di aver concluso il mio impegno (per stanchezza esistenziale, sensazione di impossibilità nel cambiare le cose, riflusso… fate voi) con le manifestazioni, talvolta dure, a cui avevo partecipato nel 1974 (esecuzione di Puig Antich) e nel 1975 (vedi le proteste per l’uccisione di Varalli, Zibecchi e Micciché e, in settembre, per la fucilazione di due etarra – Txiki e Otaegi – e di tre militanti del FRAP). Per qualche anno mi dedicai ad altro, pur mantenendo curiosità per quello che nel mondo si muoveva e agitava (con qualche incursione nella Spagna post-franchista, per esempio…). Poi era arrivato lo sciopero…
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