#EuskalHerria – in vetta a 650 montagne per i prigionieri politici – fonte SARE

Nell’ambito della dinamica IZAN BIDEA, l’azione “650 VETTE” è prevista per tutto il Paese Basco questo fine settimana per sabato 3 ottobre. L’obiettivo è scalare quante più montagne possibile nei Paesi Baschi. Per partecipare devi:

Scegli una montagna tramite la mappa interattiva (preferisci luoghi dove ci sono già persone contrassegnate in verde e arancione) e registrati (l’appuntamento ti verrà comunicato in seguito): https://650tontor.sare.eus /   

La dinamica IZAN BIDEA lanciata dal movimento SARE nei Paesi Baschi meridionali, mira a fornire una soluzione alla situazione dei prigionieri baschi e degli esiliati, cercando di mobilitare i cittadini, contando i passi e facendo chilometri per creare una vasta rete di escursionisti a favore della convivenza e della pace in questo paese.

Questa dinamica si basa su una sfida, quella di percorrere 3.127.326 km! Lo stesso numero di abitanti dei Paesi Baschi. Tre milioni di abitanti che iniziano a percorrere tre milioni di chilometri con un unico obiettivo: tracciare la via, quella della convivenza, la via della pace, la strada che i prigionieri e gli esiliati prendono per tornare a casa loro.

 

Dans le cadre de la dynamique  IZAN BIDEA l’action « 650 sommets » est prévue sur l’ensemble du Pays Basque ce week-end le samedi 3 octobre. Le but est de monter dans le maximum de montagnes du Pays Basque. Pour participer il faut : 

Choisir une montagne via la carte interactive ( à privilégier les endroits où il y déjà du monde signalés en vert et orange) et s’inscrire (on vous communiquera le rendez-vous par la suite) : https://650tontor.sare.eus/ 

La dynamique IZAN BIDEA lancée par le mouvement SARE en Pays Basque sud, a pour but d’apporter une solution à la situation des prisonniers et exilés basques, en cherchant à mobiliser les citoyens, en comptant les pas et en faisant des kilomètres afin de former un vaste réseau de marcheurs en faveur du vivre ensemble et de la paix dans ce pays.

Cette dynamique repose sur un défi, celui de parcourir 3 127 326 km ! Le même nombre d’habitants du Pays Basque. Trois millions d’habitants qui commence à parcourir trois millions de kilomètres avec un seul objectif : faire le chemin , la voie du vivre ensemble, le chemin de la paix, la route que les prisonnier.e.s et les exilé.e.s empruntent pour rentrer chez eux.

IZAN BIDEA Dinamikaren baitan « 650 tontor » ekimena iraganen da asteburu honetan , larunbatean urriaren 3an, Euskal Herriko mendietan. Helburua Euskal Herriko mendi gehien igotzea da. 

Parte hartzeko : 

Hautatu igo nahi duzun mendia mapa interaktiboan ( lehenetsi  jendea dagoen mendiak liranjez eta berdez sinalatuak) eta izena eman ( ondotik email bat jasoko duzu hitzorduarekin) : https://650tontor.sare.eus/

IZAN BIDEA Sarek hego Euskal Herrian abian jarri duen dinamika da; euskal preso eta iheslarien egoerari irtenbidea emateko urratsak eman eta kilometroak egitea da asmoa, herri honen elkarbizitzaren eta bakearen aldeko ibiltarien sare erraldoia osatuz. 

Dinamika hau erronka batean oinarritzen da; 3.127.326 Km egitea! Euskal Herriak duen biztanle-kopurua. Hiru milioi kilometro egiten hasiko den hiru milioi biztanleko herri bat, xede bakarrarekin: bidea egitea; etxerako bidea, elkarbizitzarako bidea, bakerako bidea. 

#Südtirol – „100 anni di ingiustizia non creano neanche un giorno di giustizia“ – di Südtiroler Heimatbund

Pressemitteilung mit der Bitte um Veröffentlichung

Comunicato stampa 

„100 Jahre Unrecht machen keinen Tag Recht“  Plakataktion in ganz Tirol und im Vaterland Österreich

Kein anderer Spruch gibt treffender wieder, was mit Tirol im Jahre 1920 geschehen ist. Das Land wurde zerrissen und der südliche Teil ohne Volksabstimmung und gegen den Willen der Südtiroler an das Königreich Italien angeschlossen. „An dieses Unrecht zu erinnern, das heute, 100 Jahre danach, immer noch anhält, das sind wir unseren Vorfahren und unseren Nachkommen schuldig“, so Roland Lang, der Obmann des Südtiroler Heimatbundes.

In einer breit angelegten Plakat- und Anzeigenaktion in ganz Tirol und in Österreich wird der Südtiroler Heimatbund auf diesen Schicksalstag, den 10. Oktober 1920, hinweisen. An diesem Tag unterschrieb der italienische König Vittorio Emanuele III. die formelle Annexion Tirols südlich des Brenners.

Bereits vor der Annexion des Gebietes zwischen Brenner und Borghetto begann Italien zuerst zaghaft, danach aber massiv, den Tirolern deutscher, italienischer und ladinischer Muttersprache zu zeigen, wer hier die neuen Herren sind.

Die Geschichte Südtirols seit 1920 ist bekannt. Benachteiligung, Drohungen, Gewalt, Mord, Folter, Erniedrigungen, Geschichtsfälschungen und viele italienische Versprechungen und Zusagen wechselten sich in diesen hundert Jahren ab. Das Ziel war aber immer dasselbe: Südtirol sollte eine normale italienische Provinz werden.

Bezeichnender Weise hat Italien – das immer stolz auf die Einigung des Staates durch Volksabstimmungen verweist – es bis heute nicht gewagt, Volksabstimmungen über die Staatszugehörigkeit in Südtirol und Welschtirol (dem heutigen „Trentino“) durchzuführen.

Beginnend in Welschtirol werden ab 28. September in Trient (via Pietrastretta und via Centochiavi) Großflächenplakate auf den 10. Oktober 1920 und die verweigerte Selbstbestimmung hinweisen.

Ab 5. Oktober werden zwischen Brenner und Salurn Plakate an den Bushaltestellen an diesen für Tirol so einschneidenden Tag erinnern.

Auch in Nord-Tirol und Österreich werden ab 8. Oktober in mehreren Städten und in Wien Plakate an die Abtrennung Südtirols von Österreich erinnern.

Der Südtiroler Heimatbund möchte mit dieser Aktion auf die völkerrechtswidrige Teilung vor 100 Jahren und auf die damit erfolgte Entfremdung aufmerksam machen. Zugleich verweist er auch auf die immer noch vorhandene Verbindung mit Nord-Tirol und mit dem Vaterland Österreich. Tirol ist noch nicht Geschichte!

„100 Jahre Unrecht schaffen keinen Tag Recht.

Und um Unrecht zu beseitigen, braucht es den Einsatz von uns allen“, so der Obmann des Südtiroler Heimatbundes Roland Lang.

 

 

„100 anni di ingiustizia non creano neanche un giorno di giustizia“   Campagna di manifesti organizzata in tutto il Tirolo e nella patria Austria

Nessun altro motto esprime in maniera più precisa ciò che nel 1920 è successo a carico del Tirolo. Il territorio tirolese fu spezzato e la parte meridionale fu annessa al Regno d’Italia senza plebiscito e contro la volontà dei sudtirolesi. “Ricordare quest’ingiustizia che perdura tutt’oggi, dopo 100 anni, è un dovere per noi abbiamo nei confronti dei nostri antenati e dei nostri discendenti”, dice Roland Lang, il presidente del Südtiroler Heimatbund.

In un’ampia campagna di manifesti ed annunci promossa in tutto il Tirolo e nell’Austria, il Südtiroler Heimatbund evidenzierà questo giorno fatidico, cioè il 10 ottobre 1920, nel quale il re italiano Vittorio Emanuele III sottoscrisse l’annessione formale di quella parte del Tirolo che si trova a sud del Brennero.

Già prima dell’annessione del territorio situato tra il Brennero e Borghetto, l’Italia iniziò dapprima in maniera titubante, poi invece in maniera massiccia, a mostrare ai tirolesi di madrelingua tedesca, italiana e ladina chi fossero ormai i nuovi padroni della terra.

È nota la storia del Sudtirolo iniziata nel 1920. In questi cento anni si sono alternati trattamenti pregiudizievoli, minacce, violenza, assassinio, tortura, umiliazioni, falsificazioni della storia e molte promesse italiane. L’obiettivo di tutto ciò era sempre lo stesso: il Sudtirolo doveva diventare una provincia italiana normale.

È significativo il fatto che l’Italia, la quale si vanta sempre di essere stata unita tramite plebisciti, fino a tutt’oggi non ha osato organizzare dei plebisciti nel Sudtirolo e nel Tirolo italiano (l’attuale Trentino) per far decidere le rispettive popolazioni sull’appartenenza statale di questi territori.

Iniziando dal Tirolo italiano (cioè dal Trentino), a partire dal 28 settembre 2020 a Trento (via Pietrastretta e via Centochiavi) dei manifesti di grande formato evidenzieranno il 10 ottobre 1920 e l’autodeterminazione negata.

A partire dal 5 ottobre fra il Brennero e Salorno presso le fermate degli autobus saranno attaccati dei manifesti che ricorderanno il giorno così fatidico per il Tirolo.

Anche nel Tirolo del Nord e nell’Austria a partire dall’8 ottobre in varie città e a Vienna dei manifesti ricorderanno lo stacco del Sudtirolo dall’Austria.

Il Südtiroler Heimatbund con questa campagna vuole richiamare l’attenzione sulla divisione del Tirolo, contraria al diritto internazionale, avvenuta 100 anni fa e sull’estraniamento che ne è scaturito. Nello stesso tempo egli farà presente il collegamento che tuttora sussiste con il Tirolo del Nord e con la patria Austria. Sul Tirolo non è ancora caduto il sipario della storia!

„100 anni di ingiustizia non creano neanche un giorno di giustizia.

E per eliminare l’ingiustizia, ci vuole l’impegno di tutti noi”, conclude il presidente del Südtiroler Heimatbund, Roland Lang.

Roland Lang – Obmann des Südtiroler Heimatbundes