CATALUNYA – La Spagna si sta coprendo di ridicolo.

Una recente decisione della Junta Electoral spagnola imponeva che la Generalitat de Catalunya togliesse dalla facciata del Palazzo in piazza Sant Jaume a Barcelona lo striscione a sostegno dei prigionieri politici catalani, perchè mostrava un “laccio giallo”, valutato come simbolo che poteva influenzare l’elettorato. Una sorta di propaganda scorretta.

Bene, oggi il President Quim Torra ha dato disposizioni in merito: il risultato è questo.

Cambiano i colori, ma il messaggio resta! E lo striscione originale resta sotto!

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IRELAND – Martin McGuinness – un film

Oggi nell’anniversario della scomparsa di Martin McGuinness, uno dei leaders repubblicani nord-irlandesi più amati, ma anche più discussi, consigliamo la visione di un film, “The Journey”, dedicato alla fase cruciale degli incontri che portarono agli accordi di pace.

Nel film viene mostrato come, tramite un viaggio “costruito” ad arte di McGuinness con il Rev. Pasley, leader degli unionisti di Belfast, si arriva a sbloccare la situazione. Certamente si trattava dei due personaggi più carismatici e più “ruvidi”.

Ecco il trailer ufficiale

KURDISTAN – ANKARA/TEHERAN: ATTENTI A QUEI DUE! – di Gianni Sartori

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Il giorno 18 marzo il ministro dell’Interno turco ha annunciato l’inizio dell’ennesima operazione militare contro la guerriglia curda del PKK. Ordinaria amministrazione, si dirà. Ma – forse – stavolta c’è una novità non da poco.

L’operazione sarebbe stata concordata e verrebbe condotta congiuntamente con l’esercito iraniano. Del resto c’era da aspettarselo. Molte, moltissime cose dividono Ankara da Teheran, in primis la collocazione sullo scacchiere internazionale. Pensiamo solo alla diversa, antitetica posizione sulla Siria (fattore determinante, molto più delle differenze religiose tra un paese a prevalenza sunnita e un altro a prevalenza sciita). Ma su una cosa di sicuro Turchia e Iran concordano: impedire ai curdi ai autodeterminarsi. Qualunque sia la forma: indipendenza, federalismo o autonomia…Niente da fare. La collaborazione turco-iraniana verrebbe così definitivamente formalizzata. Non per la prima volta, si presume. Tuttavia mai prima d’ora era stata evocata tanto apertamente.

Tant’è che in un secondo tempo, l’agenzia iraniana INRA è intervenuta per smentirla con un comunicato. Ma ormai la notizia era trapelata (grazie soprattutto alla Turchia, sembra) e il danno (più che altro di immagine) era fatto.

Le prime avvisaglie di tale operazione (per ora consideriamola pure ipotetica, ma comunque assai probabile) avrebbero per scenario le montagne nel nord dell’Iraq.

Una coincidenza. La notizia di questa operazione congiunta era immediatamente successiva a quella della morte di due militari iracheni in uno scontro a fuoco con guerriglieri del PKK nella provincia di Ninive. I combattenti curdi avrebbero reagito al tentativo di bloccarli ad un check- point dell’esercito.

Un episodio che potrebbe aver fornito il pretesto per l’intervento congiunto turco-iraniano

Gianni Sartori

CYMRU/KURDISTAN – Solidarietà dal Plaid Cymru ai kurdi in sciopero della fame

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Il Plaid Cymru, il movimento gallese,  chiederà all’ Assemblea nazionale di sostenere gli scioperanti kurdi.

La mozione è stata chiamata “Imam’s Motion”, dal nome  del kurdo-gallese Imam Sis di Newport, che ha iniziato lo sciopero della fame dal 17 dicembre. Attualmente vive con compresse di vitamina B1 e B12 e una limonata fresca al giorno, integrata con tisane e acqua salata.

fonte https://nation.cymru – l’articolo completo >QUI<  

#CATALUNYA – “Resistir És Vèncer” – testo di Jordi Cuixart

Il gruppo musicale catalano Companyia Elèctrica Dharma ha presentato in questi giorni una nuova canzone, con un testo scritto da Jordi Cuixart nella sua cella del carcere di Lledoners: “Resistir És Vèncer” (Resistere è vincere).  La canzone è stata registrata con la partecipazione di Txell Bonet, la moglie del presidente di Omnium Cultural.

IRELAND – BLOODY SUNDAY – Un solo soldato verrà processato per il massacro di Derry

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Da notizie che circolano in merito al processo per la strage del Bloody Sunday, sembra che un solo soldato possa essere processato per quanto avvenne a Derry 47 anni fa.

Riprendiamo un commento del giornalista

“LA DOMENICA DI SANGUE E’ STATA UN’ATROCITA’ MOLTO BRITANNICA – GLI ALTI LIVELLI SONO RIUSCITI A FARLA FRANCA.

Sono passati 47 anni da quando 13 persone sono state uccise a Derry e solo un soldato è stato accusato. Ancora non sappiamo chi ha dato gli ordini che hanno portato alla carneficina.
Potrebbe esserci una sola cosa sulla quale le famiglie del Bloody Sunday e i difensori del Reggimento di paracadutisti possano trovarsi d’accordo, dopo l’annuncio che un ex caporale sarà accusato di due omicidi e quattro tentati omicidi: che è una cosa perversa e ingiusta che un soldato di basso rango debba farsi carico di  quello che è successo a Derry 47 anni fa.
Ancora una volta, la “povera fanteria sanguinaria” , come scriveva Kipling, deve prendersi la colpa.
L’uomo che verrà processato, il Soldato F, non è capitato nel Bogside di sua iniziativa durante la marcia per i diritti civili del 30 gennaio 1972. Il piano militare per il giorno che si è concluso con 13 civili morti era stato stilato da uomini ben più importanti e potenti.”

per leggere l’articolo integrale >QUI<

CORSICA – BOOM DI “RESIDENZE SECONDARIE” – fonte www.corsenetinfos.corsica

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Come sappiamo, l’impegno contro l’edificazione selvaggia di “seconde case” in Corsica è uno dei punti forti del movimento nazionalista Corso.  In passato, uno degli obiettivi più colpiti anche dal FLNC è stato proprio quello delle “residences secondaires”, costruite per ospitare turisti o attirare investitori francesi sull’isola.

Oggi i tempi sono cambiati e le proteste sono affidate a movimenti politici o associazioni ambientaliste, come “U Levante”.  E proprio da questa associazione arriva la denuncia della situazione attuale: 17.000 “residences secondaires” sono state costruite negli ultimi 5 anni.

Ricordiamo che, al contrario, è molto difficile per i residenti Corsi accedere ad abitazioni a prezzi “ragionevoli”.  La denuncia di “U Levante” è stata ripresa da http://www.corsenetinfos.corsica

L’articolo completo >QUI<

KURDISTAN – IL SILENZIO UCCIDE ED E’ COMPLICE – di Gianni Sartori

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Da ulteriori informazioni sembrerebbe che il prigioniero politico curdo Zulkuf Gezen (in sciopero della fame dal 1 marzo) abbia voluto darsi volontariamente la morte nella prigione turca di Tekirdag.

Una protesta, la sua, sia contro il mantenimento dell’isolamento per Ocalan (e di tanti altri, tra cui anche prigionieri in sciopero della fame che sembrano praticamente “scomparsi”), sia contro il vergognoso silenzio che incombe sulla lotta estrema di centinaia, migliaia (circa 7mila, molti dei quali in situazioni critiche) di prigionieri e militanti curdi.

Membro del PKK, Gezen era stato condannato all’ergastolo dodici anni fa.

La sua decisione di darsi la morte, per impiccagione, è la conseguenza dell’immonda mancanza di umanità – dell’inerzia che sfiora la complicità con il regime di Ankara – di cui stanno dando prova il Consiglio d’Europa e il suo Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) il cui compito sarebbe – a questo punto il condizionale è d’obbligo – quello di far rispettare i diritti dei prigionieri.

Iniziato da Leyla Guven – ormai 131 giorni fa – lo sciopero della fame – oltre che da circa 7mila detenuti – viene portato avanti da un centinaio di attivisti, militanti, membri di associazioni e deputati curdi. Sia in Kurdistan che in Europa (di cui 14 a Strasburgo ormai al 92° giorno).

La richiesta è – o almeno dovrebbe essere – ormai nota all’opinione pubblica e alle istituzioni internazionali: la fine dell’isolamento per Abdullah Ocalan e la ripresa delle trattative tra Stato turco e PKK per individuare una via d’uscita degna, una soluzione politica per il conflitto.

Come si leggeva in un comunicato “ogni minuto in più che trascorre è diventato cruciale. Occorre agire e agire in fretta per evitare altre morti”: Infatti decine e decine di militanti in sciopero della fame hanno superato da diversi giorni quella che viene considerata la soglia critica. Dopo di cui c’è solo la morte o conseguenze irreparabili a livello sia fisico che psichico.

Vorrà la vecchia Europa rimanere ancora indifferente e – come nel 1981 con quella dei prigionieri repubblicani irlandesi – avere sulla coscienza anche la vita di questi militanti?

Gianni Sartori

CATALUNYA – “La sentenza è già stata scritta per ordine diretto del Re” – intervista a Ramon Cotarelo – fonte www.vilaweb.cat

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Un’intervista con il prof. Ramon Cotarelo, insegnante emerito di Scienze Politiche presso la UNED e scrittore, che ha pubblicato un nuovo libro intitolato “Discorso alla Nazione Catalana” – (Editore Ara Llibres).

Viene intervistato per http://www.vilaweb.cat da Roger Graells Font.

Per leggere l’intervista >QUI<