#Ireland #Proteste – A DERRY (IRLANDA DEL NORD) GIOVANI REPUBBLICANI CONTESTANO LA TRADIZIONALE SFILATA DEGLI UNIONISTI FILO-BRITANNICI – di Gianni Sartori

Dopo l’impazzimento generale per il triplice omicidio di Southport (quando si son viste le bandiere unioniste sfilare con il tricolore irlandese) in Irlanda del Nord rispunta il tradizionale contenzioso tra cattolici e protestanti.

E così – se Dio vuole – in Irlanda del Nord si torna alla “normalità” (normalità nord-irlandese, beninteso).

Un passo indietro. Nei giorni scorsi non credo di essere stato l’unico a rimanere basito, sconcertato (“spaesato”) per alcune immagini dei recenti disordini che avevano turbato, oltre alle città britanniche, anche Belfast nell’Irlanda del Nord. Con saccheggi, assalti alle moschee, percosse e ingiurie nei confronti degli immigrati.

Disordini interpretati anche come una strumentalizzazione xenofoba (alimentata dai social) dell’estrema destra per il triplice assassinio di tre bambine a Southport.

Alcune immagini, come avevo detto “a caldo”, mi erano apparse semplicemente surreali. Non solo per la bandiera (bianca) con croce di San Giorgio (rossa) e nei riquadri ben quattro A cerchiate (?!?).

Ma piuttosto vedendo il video di un corteo con giovani dal volto coperto tra cui uno con la solita bandiera di San Giorgio (simbolo britannico per eccellenza). Addirittura con al centro la Red Hand of Ulster (Mano Rossa dell’Ulster. Inequivocabilmente un simbolo unionista (utilizzato dai lealisti filoinglesi, sia dai gruppi politici come l’UDA che dai paramilitari come l’UVF…). Poco lontano un altro ragazzo con il tricolore irlandese che a Belfast si caratterizza automaticamente come simbolo repubblicano (“feniano”).

Ebbene, nella sequenza si vedevano i due avvicinarsi – forse con un residuo di reciproca diffidenza – un cenno di assenso ed eccoli manifestare insieme, fianco a fianco, addirittura a braccetto. Divisi da secoli di conflitti, ma uniti contro l’immigrazione. E stando ai “si dice” qualcosa del genere potrebbe essere accaduto anche in qualche quartiere popolare di Dublino (questa notizia da verificare comunque).

Una sorta di ammucchiata sostanzialmente condannata dalle formazioni repubblicane di sinistra.

Ma poi, come dicevo, il mosaico sembra essersi ricomposto da tradizione. Non a caso nella notte tra sabato e domenica 11 agosto a Derry, nel contesto della solita marcia per commemorare gli “Apprendisti” e i 105 giorni dell’assedio di Derry da parte dell’esercito cattolico di Giacomo II. Mentre sfilavano gli Unionisti protestanti (“lealisti” nei confronti della corona inglese), alcune decine di giovani repubblicani (cattolici e sostenitori della riunificazione delle “Sei Contee” con la Repubblica) hanno voluto esprimere vigorosamente il loro dissenso. Gli scontri (durati alcune ore, con lanci di petardi, molotov e oggetti vari) scoppiavano quando le forze di polizia erano intervenute per tener separate le due comunità. Nel frattempo si è appurato che gran parte dei disordini scoppiati in Irlanda del Nord dopo la tragedia di Southport sarebbero stati innescati da ex appartenenti alle milizie protestanti filoinglesi (UVF, UFF…). A cui nelle manifestazioni si erano aggregati pochi giovani provenienti dai quartieri cattolici. Forse non abbastanza attrezzati politicamente. 

Gianni Sartori