25 artisti catalani hanno inciso un brano musicale in sostegno dei prigionieri politici catalani
Giorno: 23 dicembre 2019
#VENETO – Il Leone di San Marco e gli Stati Uniti delle Isole Ionie – di Ettore Beggiato

Quando Napoleone dichiarò guerra alla Serenissima (primo maggio 1797) ordinò “di far atterrare in tutte le città di terraferma il Leone di San Marco”; i soldati francesi e i collaborazionisti giacobini italiani e veneti eseguirono con particolare determinazione il decreto del Bonaparte e migliaia e migliaia di leoni furono distrutti e scalpellati: Napoleone aveva capito molto bene il valore di un simbolo come il leone di San Marco e cercava di annullarne l’immaginifica potenza. Senza grandi risultati, per la verità , vista la straordinaria diffusione del simbolo marciano anche ai nostri tempi.
Nonostante la furia distruttrice di Napoleone e accoliti vari, nel 1800 nasceva nelle isole Ionie, con capitale Corfù, La Repubblica Settinsulare, libera e indipendente dal 1800 al 1807, che mise proprio il Leone di San Marco nella propria bandiera, con l’aggiunta di sette frecce rappresentanti il patto federale delle sette isole.
Nel 1807 nelle isole ritornarono i francesi e ci rimasero fino alla caduta di Napoleone; il Congresso di Vienna non riuscì a dipanare la matassa ionica, anche per la valenza strategica delle isole sulle quali, dopo il lungo periodo della Serenissima, si erano scatenati gli appetiti dell’Inghilterra, della Francia, della Russia e dell’impero ottomano, e solo il 5 novembre 1815 , con il trattato di Parigi, i potenti dell’epoca trovarono la soluzione.   Â
Nascono gli “Stati Uniti delle Isole Ionie”, protettorato inglese: per la prima volta nella storia si utilizza l’istituto giuridico del “protettorato” che sarà largamente usato dagli stati della vecchia Europa cambiando notevolmente l’atlante geopolitico del mondo.
Attraverso un protettorato, uno stato più forte (protettore) si riserva il diritto di rappresentare nell’ambito del diritto internazionale uno stato più debole (protetto) in virtù di un accordo (trattato di protezione).
Lo stato protetto ha una notevole autonomia per quanto riguarda l’amministrazione interna (a differenza della colonia); il protettorato viene, solitamente, governato da una figura che rappresenta lo stato protettore (governatore, commissario).
L’istituto del protettorato venne utilizzato soprattutto dagli inglesi (Swaziland nel 1846, Brunei nel 1888, Zanzibar nel 1890, Transvaal nel 1891), dai francesi (Tunisia nel 1850, Laos nel 1869, Congo nel 1880, Marocco nel 1912), dai tedeschi (Camerun nel 1884 e Burundi nel 1907), dagli italiani (Somalia nel 1889).
Gli Stati Uniti delle Isole Ionie si danno una costituzione che entra in vigore il primo gennaio 1818 e la prima cosa che balza all’occhio è … la bandiera: fondo blu con in alto a sinistra l’Union Jack e in basso a destra il Leone di San Marco con le sette frecce rappresentanti le sette isole ioniche; uno schema che diventerà popolare e che sarà riproposto dagli inglesi in tante parti del mondo.
La bandiera con l’Union Jack e il Leone di San Marco continuerà a sventolare fino al 29 marzo 1864 quando, con il trattato di Londra, le isole ionie furono annesse al Regno di Grecia.
Ettore Beggiato
#SĂĽdtirol – Pensando ai prigionieri politici a Natale – comunicato stampa
Riceviamo un comunicato stampa diffuso da Roland Lang, presidente del SĂĽdtiroler Heimatbund, in merito ad un versamento solidale effettuato dall’ Associazione patriottica sudtirolese nei confronti di una Associazione catalana che sostiene i prigionieri politici e le loro famiglie.

Zu Weihnachten an die politischen Gefangenen gedacht
Heimatbund ĂĽberweist Spende an katalanische Hilfsorganisation
Der Südtiroler Heimatbund wurde von ehemaligen Freiheitskämpfern und politischen Häftlingen gegründet, um für das übergeordnete Ziel der Selbstbestimmung dieses Landes einzutreten. Gleichzeitig versuchte er die Löschung der Hypotheken zu erreichen, die durch die verschiedenen Prozesse auf den Höfen und dem Besitz der ehem. Häftlingen lastete und ihnen zu helfen, die entzogenen politischen Rechte wieder zurückzuerlangen.
Deshalb hat der Bundesausschuss des SHB bei seiner Weihnachtssitzung, die nicht von ungefähr in den Räumen der BAS-Ausstellung in Bozen stattfand. einstimmig beschlossen, 2.500 Euro an eine katalanische Hilfsorganisation zu überweisen, die sich, ähnlich wie der Heimatbund, in Katalonien für die dortigen politischen Häftlinge einsetzt. Bereits im Juni 2019 hatte der SHB eine Paketsendung für verfolgte Katalanen angeregt, die dann von zahlreichen Organisationen und Parteien mitunterstützt wurde!
Die „Associacio Catalana pels Drets Civis”, übersetzt „Katalanische Vereinigung für Bürgerrechte“ wurde uns auch von der Schwester des inhaftierten Jordi Turull für unser Solidaritätszeichen mit den Freiheitskämpfern als sicher empfohlen. Auch jenen Katalanen, die wegen ihres Einsatzes für ihre Heimat, so wie in Südtirol auch die Pusterer Buam, Egon Kufner und Dr. Erhard Hartung, möchten wir mit unserem Weihnachtsgeschenk aus Tirol unsere Hochachtung zeigen.
Die Reihen der Freiheitskämpfer haben sich in den letzten Jahrzehnten gelichtet, ihr Vermächtnis und ihr Auftrag an uns bleibt eine ernste Verpflichtung. In den letzten Jahren ist Europa teilweise zusammengewachsen. Dennoch werden in diesem Europa trotzdem noch immer Menschen verfolgt, die sich in friedlicher Weise für die Freiheit und die Menschenrechte einsetzen. Im Gedenken an Sepp Kerschbaumer, der für seine Nächstenliebe bekannt war, möchte der SHB über Grenzen hinweg ein Zeichen weihnachtlicher Verbundenheit setzen, so Obmann Roland Lang.
FĂĽr den SĂĽdtiroler Heimatbund
Roland Lang
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#Catalunya #Spain  #Judici1O
by Heiko Sakurai© Â

