Prosegue con questo incredibile studio sul Kurdistan e sul Popolo Kurdo la collaborazione con Gianni Sartori, grande esperto veneto delle lotte di Liberazione dei Popoli oppressi, che in oltre venticinque anni di viaggi, interviste ed analisi ci offre un documento impressionante su questa Terra, divisa tra più Stati, e su questa indomita popolazione, ancora oggi in campo per difendersi da fondamentalismi e ambizioni di colonizzazione.
Ringraziamo l’Autore per aver autorizzato la pubblicazione sul nostro Blog, certi che la sua opera saprà chiarire a tutti i nostri lettori quali sono i reali aspetti di decennali conflitti in questo settore.
I CURDI , DA OCALAN AI PESHMERGA
di Gianni Sartori
Storia di una Nazione senza Stato
Il popolo curdo, tra i più antichi del vicino oriente e con più di tremila anni di storia, non ha mai avuto un’entità statale duratura e stabile. Nel 612 a.C., insieme ai Persiani, sconfisse gli Assiri, leggendari per la loro ferocia. Leader della rivolta fu un fabbro curdo di nome Kawa. Il carattere nomade e feudale della società curda, con il potere esercitato nelle diverse regioni dai rispettivi capitribù, non ha favorito una mentalità disponibile a riconoscersi in un’autorità centrale: volontà egemoniche, estranee agli interessi del popolo curdo, hanno cercato in ogni modo di spezzare e cancellarne unità e identità. Nel 1639 (accordo di Kasiri-Sirin) si è avuta la prima divisione del Kurdistan, tra l’impero ottomano e quello persiano. La seconda divisione, dopo alcuni secoli, venne decisa dal trattato di Losanna del 24 luglio 1923 – con l’influenza decisiva dei paesi europei – ed è quella che ha sancito la divisione del Kurdistan tra la Turchia, l’Iran, l’Iraq, la Siria. Per capire come ciò sia stato possibile, occorre considerare che i curdi hanno combattuto durante la 1ª guerra mondiale per la Repubblica Turca contro francesi e inglesi – stati europei che, come la Germania, avevano occupato il Kurdistan – in cambio della promessa di veder riconosciuta la propria identità. Ma alla fine della guerra, nonostante nel 1920 il Trattato di Sevres, avesse posto le condizioni per la creazione di uno stato curdo indipendente (progetto a cui era favorevole il presidente statunitense Wilson), i kemalisti, fautori dell’ideologia che afferma l’esistenza della sola identità turca all’interno dei confini dello stato, non rispettarono gli accordi e imposero una politica di assimilazione e di fortissima repressione……………….
per leggere lo studio completo…



Grazie ancora per l’ospitalità. Forse sarebbe il caso di aggiungere gli ultimi due articoli apparsi su ETNIE (“Terrore di stato contro il popolo curdo” e “La lotta dei curdi è per l’umanità” – intervista a UIKI) come indispensabile aggiornamento.
Nella seconda foto c’è la bandiera del PDK …non si potrebbe cambiarla con una foto della bandiera del PKK o di Ocalan?
ciao
Gianni Sartori
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Ciao,
prendo nota dei suggerimenti .
Provvederemo a pubblicare gli articoli che ci hai segnalato.
Per la bandiera, proviamo a sostituirla…..in caso di problemi di inserimento, provvederemo a pubblicare la foto della bandiera del PKK o di Ocalan in occasione dei prossimi articoli…..
Resto comunque a tua disposizione per commenti, suggerimenti, contributi, ecc. Mi piacerebbe che questo Blog, nato semplicemente come contenitore di notizie riguardanti l’attivita’ del settore occidentale del nostro Movimento, prenda man mano la piega di punto di riferimento culturale, illustrando quanto e’ avvenuto e avviene nel mondo dei Popoli in cerca di Libertà.
“Studià ghje Luttà”….e’ una frase di Pasquale Paoli che mi piace molto.
Ciao
Alberto Schiatti
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